Dicembre è un mese festoso, ma anche complesso. L’atmosfera natalizia può portare gioia, vicinanza e tradizioni preziose… ma può anche generare stress, aspettative, pressione sociale e familiare, giudizio, confronti e carico emotivo. Ignorare o sminuire l'esperienza di chi lo vive come una fatica significa spostare lo sguardo da una verità semplice e profonda allo stesso tempo: il Natale non è semplice per tuttə.
Per alcune persone è un momento di solitudine, per altre di sovraccarico, per altre ancora il Natale porta con sé giorni di vera e propria lotta contro una dipendenza. Io per prima mi sono ritrovata faccia a faccia con questa verità quando, anni fa, qualcuno mi ha fatto notare che chi ha smesso di bere o ha disturbi alimentari si ritrova forzatamente circondatə e continuamente espostə a una quantità spropositata di alcol e cibo – spesso proprio nelle case più familiari, quelle in cui si vorrebbe trovare accoglienza e riparo. Quel pensiero ha creato un nuovo livello di empatia nella mia mente: «Non posso criticare chi dice di non amare il Natale, perché non so che cosa lə spinge a dirlo / pensarlo / viverlo così».
E poi ci siamo noi, i genitori che scegliamo di educare diversamente: magari non ci hai mai pensato, ma questo è uno dei periodi in cui ci sentiamo più «osservati» nelle scelte educative – regali, pranzi in famiglia, Babbo Natale sì o no, tradizioni classiche o nuove strade.
Se ti senti così… prima di tutto, fai un respiro. Sei in buona compagnia.
E poi, prova a trasformare questo periodo in un’occasione per educare ai valori che contano davvero: diversità, autenticità, rispetto, curiosità culturale e responsabilità emotiva.
Per aiutarti in questo cambio di prospettiva, ti lascio 7 promemoria sul Natale e Babbo Natale:
1. È un’opportunità per educare alla diversità
Ogni famiglia, cultura e religione festeggia in modo diverso: c’è chi celebra il Natale, chi no; chi addobba l’albero, chi prepara la calza; chi passa il giorno in famiglia, chi approfitta per viaggiare. Mostrare queste differenze normalizza il mondo, allarga lo sguardo e, soprattutto, apre tante conversazioni interessanti sulla varietà di scelte che ogni famiglia ha sua disposizione. Nutrire la curiosità e la capacità di ascoltare e fare domande: questo è davvero un regalo preziosissimo che possiamo fare a nostrə figlə.
2. Se non «fai» Babbo Natale, NON rovini la magia ai tuoi figli
All’inizio queste frasi ti faranno dubitare, e magari ti faranno sentire come se stessi togliendo qualcosa, come se la «vera magia» dipendesse da un’unica storia, da un unico modo di vivere il Natale. Con il tempo, però, scoprirai una verità molto più ampia: la magia è ciò che scegli di rendere magico. La magia è nelle luci che accendete insieme, nelle canzoni che cantate liberandovi della paura del giudizio, nella casa che profuma di biscotti appena sfornati. È in una passeggiata nella neve o in riva al mare, nella calma di un pomeriggio lento, in un gesto gentile, in un ricordo che nasce e resta. La magia non abita per forza in un personaggio fittizio: vive nella relazione, nella presenza, nella cura, nelle tradizioni che create come famiglia. La magia più grande non è una storia da raccontare, ma un’esperienza da vivere insieme.
3. Quando ti senti solə o giudicatə, lasciati guidare dai tuoi valori
La gente giudica ciò che non conosce, ciò che non è familiare. Quando scegli di cambiare rotta, di creare nuove tradizioni che rispecchino davvero chi siete, è naturale attraversare una fase di transizione. In questo spazio di novità, le critiche possono arrivare da ogni parte: commenti non richiesti, sguardi perplessi, battute che sembrano innocue ma che dentro di te lasciano un segno. E può capitare di vacillare, di chiederti se stai facendo la cosa giusta.
In quei momenti, torna ai valori che guidano le tue scelte. Ricorda perché hai deciso di cambiare, cosa desideri trasmettere a tuə figlə, quale atmosfera vuoi creare nella tua famiglia. I tuoi valori sono la tua bussola: ti riportano al centro, ti aiutano a distinguere ciò che conta da ciò che è solo rumore esterno. Col tempo, quella transizione diventerà un terreno stabile, e le tue nuove tradizioni parleranno da sole – forti, sincere e perfettamente vostre.
4. Tuə figliə dice a scuola che Babbo Natale non esiste? Succede.
E, se ci pensi, non è poi così diverso da quando è qualcun altro a dire a tuə figliə che Babbo Natale esiste, mentre in famiglia non ci credete. Vale la pena rifletterci: per alcunə bambinə l’idea di un uomo grande e barbuto che entra in casa di notte può essere spaventosa; per altri, scoprire che un personaggio presentato come reale non lo è può ferire o incrinare la fiducia.
E quindi, come si fa? Torna al punto 1: si educa alla diversità. Bastano frasi semplici: «Alcune famiglie credono che Babbo Natale sia reale»; «Alcune famiglie credono che Babbo Natale non esista»; «Ogni famiglia ha le proprie tradizioni, possiamo rispettarle anche se sono diverse dalle nostre». Niente terrorismo emotivo, niente segreti, niente vergogna, niente dita puntate: solo bambinə che scambiano diversità con spontaneità.
5. Non festeggiare Natale in una società natalizia è un’occasione meravigliosa
Può sembrare controintuitivo, ma è una grande opportunità: puoi mostrare a tuə figlə che non esiste un solo modo di celebrare. Puoi aprire conversazioni su tradizioni, culture e religioni diverse nel mondo; trasformare il «noi lo facciamo diverso» in un atto di curiosità e apertura.
Perché presentare un’unica narrazione, quando possiamo raccontarne molte? La fede, così come le tradizioni, si coltiva con libertà e consapevolezza — non si impone.
6. Puoi amare Babbo Natale anche senza presentarlo come reale
Prima dei 6 anni la mente di bambinə non può astrarre: tantə sono spaventatə quando vedono Babbo Natale dal vivo perché, come dicevamo prima, credono che davvero entrerà in casa di notte. La buona notizia è che la magia non si spegne affatto se racconti che si tratta di una storia. Puoi giocare, immaginare, «far finta insieme”: «Stasera facciamo finta che ci porti i regali!» – detto con un sorriso e un occhiolino complice. La magia non dipende dal fatto che la storia sia reale: dipende dal modo in cui la vivete insieme.
7. Scoprire la verità può rompere la fiducia
Ogni anno ricevo messaggi da adulti che ricordano la delusione provata scoprendo la verità su Babbo Natale: per moltə è stato un momento di smarrimento, a volte vissuto come un piccolo tradimento. Può sembrare esagerato, ma non lo è: un trauma non è l’evento in sé, ma ciò che accade dentro di noi quando quell’evento ci attraversa.
Se tuə figliə scopre la verità e si arrabbia:
- non minimizzare,
- non ridere,
- non sminuire.
Prenditi la responsabilità della bugia, esprimi il tuo dispiacere, e prometti che d’ora in poi sarai onestə con ləi. Questa riparazione è un diritto di tuə figliə, ed è parte fondamentale della fiducia che state costruendo insieme.
8. I regali non misurano l'amore
Nel periodo natalizio è facile farsi trascinare dalla corsa al regalo: più cose, più costose, più wow. Ti offro una verità scomoda: i regali non colmano mancanze relazionali e non sostituiscono tempo, sguardi, curiosità, ascolto. Se ti riconosci in questo pattern ti invito a non giudicarti, ma a prendere il senso di colpa che forse stai avvertendo come un'occasione per riconoscere ciò che accade, prenderne consapevolezza con gentilezza e correggere il tiro, un gesto alla volta.
A volte però questa corsa al regalo non è innescata da una dinamica compensatoria. Molti genitori mi scrivono dicendo «ma miə figliə vuole tutto». È normale: viviamo immersi nella cultura dell’abbondanza, del consumismo e del marketing. Uno dei ruoli di noi genitori è proprio aiutare bambinə (e i familiari!) a distinguere tra desiderio e bisogno. Un regalo significativo rispetta i vostri valori, può essere esperienziale invece che materiale, può rispettare la sostenibilità. Un solo regalo ben pensato vale più di dieci pacchetti senza sostanza. E poi per bambinə più piccolə ricorda che spesso il regalo più prezioso sei tu — disponibile, e presente davvero, anche se non nascostə dallo schermo di un pc o uno smartphone.
Il Natale è un’occasione per rimanere umani, ascoltare i nostri limiti, proteggere i nostri confini o crearne di nuovi e coltivare la relazione. Scegli ciò che è allineato a voi e lascia andare il resto.
Io e il team La Tela ti auguriamo un Natale che ti somigli.