Svegliata dalla voce del vento
Quello stesso giorno comprai il Claddagh Ring, me lo misi al dito e non lo tolsi mai più. Simbolo nazionale di libertà, amore e amicizia. Per me, molto di più. Simbolo della mia indipendenza, della mia capacità di reggermi senza bastoni, di cadere in piedi se è necessario cadere. O di rialzarmi, comunque.
Quello stesso giorno mi innamorai del vento. Forse perché se chiudo gli occhi e sento il vento, mi trovo ancora su quella scogliera a picco sul mare con le onde che tentano di raggiungermi. Forse perché mi dà la sensazione di poter aprire un ombrello e volare via. Vedere il mondo da una nuvola.
Credo di essermi innamorata dell’Irlanda per il suo vento, prima ancora che per le sue distese verdi e le persone amabili che la popolano.
Da allora mi è sempre mancato il vento fino a quando sono atterrata qui a Marbella. Qui non manca mai la sua voce. A volte, soffia tanto forte da portarti via. Le vecchiette per strada ballano e tornano ragazzine. I surfisti escono sulle loro tavole. Gli alberi si inchinano al tuo passaggio – qualcuno di loro non ce la fa e si sacrifica al Dio Eolo.
Quando è così, il vento parla talmente forte che mi sveglio la mattina e già so che sarà uno di quei giorni. E allora, per terra, metto il piede giusto.