Punto e a capo senza paura
Ieri è stato il mio primo giorno ufficiale di vacanza in attesa della scimmietta. Come avevo accennato, doveva essere già lunedì scorso, oltre una settimana fa, ma:
- I programmi non vanno mai come li programmi. Ho lavorato non-stop come una pazzerella sia lunedì che martedì per aiutare e supervisionare le insegnanti in TUTTE le lezioni in cui mi hanno sostituita. Quindi alla fine doppio lavoro invece di vacanza.
- Martedì sera, esausta e con il sistema immunitario sotto zero (ospiti nel fine settimana, cibo meno sano, meno sonno, corse da eroina lunedì e martedì), sono crollata e mi sono fatta una settimana a letto con raffreddore, mal di gola, tosse e febbre a 39°C… che ho sconfitto con lunghe dormite e infinite spremute! Tiè!
E ieri, per la prima volta, sono entrata in un negozio per bambini e ho comprato una tutina e un paio di body. Più simbolici che altro — non so nemmeno quanto sarà grande e se gli andranno. Ma con quel semplice gesto simbolico ho girato una pagina del libro della mia vita e ufficialmente aperto quello che è un nuovo capitolo.
I cambiamenti spaventano
Non è stato semplice. Dopo 5 anni di alti e bassi, vittorie e sconfitte, passi avanti e indietro per ottenere finalmente un’attività di successo che ruota completamente intorno a me — la mia one-woman language school, come la chiamo io — lasciare il testimone è stato un po’ traumatico. Fa paura.
Non perché non mi fidi delle insegnanti che ho scelto o perché temo che non facciano un buon lavoro. E nemmeno il contrario – bando alla modestia – perché temo che piacciano di più loro ai miei studenti di quanto piacessi io… si sa, 5 anni di esperienza forniscono un paio di assi nella manica, un know-how e un savoir-faire da fare invidia a qualsiasi “debuttante". Insomma, so che mancherò a tutti i miei studenti. :-)
E la verità è che mi mancheranno anche loro, le mie lezioni. Mi mancherà Enrique, il mio studente di 80 anni che dopo quattro anni continua a confondere “call” e “tell”. Mi mancheranno Susana, Pepe e Pepón con i quali a volte non riuscivamo nemmeno ad arrivare alla prima fotocopia del giorno, così immersi in racconti e risate. Mi mancherà Paloma, con i suoi inaspettati giorni di perfezione e i suoi patatrac interminabili. Mi mancherà andare a prendere Eliza e Andrea a scuola e fare il gioco degli alti e bassi in macchina. A modo suo, ogni studente mi mancherà.
Forse è più questo senso di nostalgia, abbandonare qualcosa che per me è così familiare – il mio porto sicuro – e non sapere quanta vita passerà prima di ritrovarlo. Forse è questo a farmi paura. Tanta che ho quasi pensato di farmi sostituire solo in alcune lezioni e lavorare part-time fino alla nascita.
Ma poi perché? Per posticipare un passo che è comunque inevitabile? No ha senso. Come separarsi e non firmare i fogli del divorzio – passeranno i giorni, i mesi, gli anni, ma prima o poi ci si troverà davanti allo stesso foglio con la stessa paura.
La paura non è reale
A volte penso ai grandi cambiamenti della mia vita, quelli che mi spaventavano davvero e che continuavo a ritardare. E poi penso al dopo, a quando avevo finalmente preso una decisione e potevo finalmente guardarmi indietro. Mai una volta ho pensato: "Avevo proprio ragione ad avere paura!". Ogni volta, era più un: "Che scema che sono stata ad aspettare tanto!" o "Tanta paura per niente!".
La paura è la più acerrima nemica del cambiamento. Per questo, ho deciso di abbracciare l’idea che la paura non è reale. Basta separarcene e guardare il nostro piccolo universo da fuori, con gli occhi della razionalità, per renderci conto che qualsiasi decisione prenderemo, per quanto difficile e scomoda ci possa sembrare, ci causerà un piccolo o grande momento di dolore temporaneo, confusione, ansietà, ma poi tutto si ristabilirà naturalmente in quello che è il nuovo capitolo della nostra vita.
Noi esseri umani, per natura, tendiamo sempre a sopravvivere e ristabilire l’ordine vitale ad ogni capitolo del nostro personale libro.
La paura è una nostra scelta
Il cambiamento è reale, la paura è una scelta. E quindi io inizio questo nuovo capitolo della mia vita senza la più minima paura — né di quello che ne sarà della mia attività, né del parto né del fatto che tra un mese metterò al mondo una persona che dipenderà completamente da me (che è forse il pensiero potenzialmente più pauroso di tutti) — e fiduciosa che anche in questo nuovo capitolo, prima o dopo, l’ordine si ristabilirà ed everything will be all right.
E lo auguro anche a voi. Se siete ad un bivio, se volete cambiare la vostra vita, se siete indecisi su una relazione affettiva o lavorativa, se procrastinate ormai da tempo su una decisione che sembra difficile, se sapete la direzione ma non avete il coraggio di girare il volante, ricordatevi: la paura è una vostra scelta. Scegliete di non avere paura e tutto sembrerà più facile. Fate il primo passo verso il cambiamento e la strada sembrerà improvvisamente in discesa.
Punto e a capo.