Preferiti dei bambini

77. Ragnatela in 5': direzione felicità

Veri e propri pensieri a ragnatela che sapevo dove iniziavano, ma non dove sarebbero finiti. La mia ragnatela di pensieri ha spesso molto più senso nella mia mente durante le mie camminate mattutine che quando mi siedo davanti al microfono, ma ormai mi conoscete: buona la prima! Riascoltandolo ci sono alcune cose che avrei detto diversamente (per esempio, specificare che parlo del pezzettino di mondo privilegiato in cui viviamo). Ma questo concetto mi è piaciuto nella mia mente e spero abbiate voglia di accoglierlo e dirmi la vostra. Potete farlo nei commenti all'episodio sul mio blog: www.latela.com/podcast

24 dicembre 2021·
8 min
·68 commenti
Ah, ti auguro "un buon tutto e un felice sempre", spero che tu stia vivendo il Natale come davvero senti di volerlo vivere.

Carlotta: Benvenuti e benvenute a un nuovo episodio di Ragnatela in cinque. L'altro giorno ho sentito questa espressione in una canzone: direzione felicità e la mia mente iniziato a fare le sue ragnatele di pensieri. Appena l'ho sentito ho pensato immediatamente a quanto spesso le persone credono di dover andare via da un posto per trovare la felicità. Questo è stato il mio primo pensiero delle persone che vanno via da un posto per scoprire se stesse per ritrovare se stesse per trovare la propria pace interiore l'equilibrio che ne so per esempio quando le persone vanno in India per trovare la spiritualità e quante persone si prendono un anno sabbatico per trovare se stessi o quante persone cambiano città per scappare da un problema certo a volte ci sono problemi da cui è meglio, se ce lo si può permettere, scappare e ricrearsi una vita altrove. Penso per esempio a una storia che lessi tempo fa di una famiglia in America che si è trasferita da un lato all'altro perché loro figlio è transgender e il suo coming out non era stato ben accolto in Florida che è un posto estremamente conservativo se questa è la parola giusta non lo so comunque decisamente non è un ambiente favorevole per la comunità LGBTQ più e questa famiglia voleva dare al figlio un nuovo inizio possibilmente più facile in un posto non tossico dove potesse affrontare la transizione senza il trauma di sentirsi rifiutato un posto che lo amasse e lo accogliesse per chi è che non sapesse il suo passato Ecco quando dico scappare da un problema so che ci sono problemi e problemi ma se il problema è non sentirsi felici ecco non credo che andare in un altro posto lo risolva la felicità non è un posto.

A parte che non credo che la felicità sia un qualcosa che si raggiunge credo che la felicità sia esattamente lo stato che stiamo vivendo così come lo stiamo vivendo uno stato fatto di tutte le emozioni anche rabbia delusione frustrazione preoccupazione ansia in cui a volte se le sappiamo osservare e cogliere troviamo queste fette sottili di felicità o come qualcuno mi scritto delle sottilette filanti di felicità che per me è perfetto perché amo la sottiletta filante in un toast per me è veramente una sottile fetta di felicità ma ecco questo non c'entra niente quello che volevo dire è che quando ho ascoltato quella frase direzione felicità il mio primo pensiero è proprio stato quello quando ci si muove, ci si sposta per trovare la felicità. Ma subito a ruota ho seguito un altro filo della mia ragnatela che trovo interessante se posso dirlo dei miei stessi pensieri, me lo dico da sola, ed è il pensiero che in inglese viene spesso riassunto con la frase bloom were your planted, fiorisci dove ti piantano. Che sia dove vivi, dove lavori, fiorisci dove ti piantano. Sicuramente affine a quello che dicevo all'inizio significa trova la felicità dentro di te, significa prendi quello che arriva e trasformalo in positivo significa se la vita ti dà solo limoni tu faccio una limonata e fin qui ci sta ma poi ho avuto un pensiero completamente opposto perché il mio modo di analizzare e analizzarmi è spesso a fare l'avvocato del diavolo.

Il pensiero opposto è stato: noi non siamo piante. So che non è rivoluzionario come pensiero, ma pensiamoci un attimo: la differenza tra una pianta e un essere umano è che l'essere umano può muoversi, può spostarsi, la pianta no! L'essere umano può cambiare posto, la pianta no! Non so moltissimo di botanica ma davvero per me quella è l'unica differenza sostanziale tra me e una pianta io e la pianta respiriamo io e la pianta ci nutriamo io e la pianta nasciamo cresciamo moriamo ma io posso muovermi la pianta no giuro che non sto impazzendo seguitemi perché questo mi riporta a quella frase fiorisci dove ti piantano a me sembra un concetto estremamente importante per una pianta che letteralmente non scelta deve fiorire dove la pianta no o muore cioè fiorisci dove ti pianta no sì che è un messaggio davvero motivazionale e realistico per una pianta Ma per una persona? No non così tanto mi sembra più una scappatoia.

Una persona le gambe non le radici può muoversi può spostarsi volontariamente può letteralmente decidere di piantarsi dove preferisce fiorire no? Per me è forse più facile dirlo siamo viaggiatori a tempo pieno da anni e letteralmente ci piantiamo in un posto e li fioriamo poi ci piantiamo in un altro posto e li fioriamo la nostra vita è fatta di costanti spostamenti e questo è anche il modo in cui abbiamo deciso di evolvere immergerci in un posto e e questo è anche il modo in cui abbiamo deciso di evolvere immergerci in un posto nella sua cultura nella sua natura nelle sue persone perché ciò che è diverso da noi uno ci insegna qualcosa di sé e di noi e due in realtà non è mai così diverso da noi e questo è qualcosa che abbiamo capito profondamente in ogni posto dove siamo andati la vita è vita ovunque I bisogni delle persone sono gli stessi bisogni ovunque cambia il privilegio che queste persone hanno di soddisfare I propri bisogni ma questo è un altro discorso Il punto è: noi abbiamo scelto questo stile di vita perché qui ognuno inserisce la frase che pensa ci rappresenti di più ce ne hanno dette tantissime perché possiamo permettercelo perché lavoriamo online perché siamo coraggiosi perché siamo pazzi perché andiamo sempre controcorrente perché non ci conformiamo perché stiamo bene ovunque ci mettano perché ci piace essere anormali forse c'è un pizzico di verità in ognuna di queste frasi ma la verità più vera è che noi abbiamo scelto questo stile di vita perché a noi piace imparare cose nuove quello stile di vita per noi è ciò di cui è fatta la vita lo scopo della vita è dare alla luce noi stessi ricordate?

Lo dico lo ripeto perché ci credo vivo quel principio ogni giorno e negli ultimi anni di viaggio ancora di più perché il viaggio spesso ci insegna più di noi stessi che del mondo. E onestamente adoro tutto questo credo che sia bellissimo conoscere posti nuovi provare cose diverse assaggiare cibi non familiari parlare con altre culture uscire dalla nostra zona di comfort entrare nelle nostre caverne oscure ma io personalmente credo che tutto questo valga anche per chi non può scegliere un cambio di vita così drastico come il nostro per esempio puoi introdurre piccole cose nella tua vita e cambiare ciò a cui ti sei abituato che non ti sembra corretto che non ti fa stare bene un giorno una mamma mi scritto una cosa bellissima il vostro viaggiare mi fatto decidere di salire su una bicicletta per la prima volta da quando andavo alle elementari per avere un'avventura con mio figlio ora andiamo in bici insieme quasi ogni giorno e ho imparato a seguirlo e a lasciarmi guidare quella fiducia che costruiamo in bici si trasmette nella vita di tutti I giorni ecco io questa mamma l'avrei abbracciata e questo intendo quando dico no no no nulla non è vero stavo per dire questo intendo quando dico destinazione felicità ma ormai la ragnatela di pensieri già preso il sopravvento talmente tanto e non so nemmeno più io che senza abbia tutto questo.

Mi lancio in un tentativo di riassunto vediamo. Non esiste destinazione felicità secondo me la felicità è dove siamo, chi siamo, il nostro stato normale e corrente che include tutte le emozioni e ci regala sottili fette di felicità, di gioia. Ma con questo non voglio dire che senso fiorire dove ci piantano, perché non siamo piante, possiamo spostarci, possiamo scegliere. Quindi spostati se qualcosa non va e non è che devi spostarti dall'altra parte del globo se non puoi o non vuoi magari basta il villaggio vicino che è più pianeggiante per andare in bici con tuo figlio. Vedete che la mia ragnatela un filo logico ce l' ma è anche molto prolissa quindi non riesco mai a parlarne cinque minuti o almeno fino a non ci sono riuscita comunque spero che questo filo logico non sia solo nella mia mente anzi non ditemelo se sono nella mia mente preferisco non sapere la risposta vi ricordo che mi trovate su w w w punto la tela punto com e anche su instagram come la tela di carlotta blog se vi piace il mio podcast per favore lasciatemi una recensione ovunque lo ascoltiate e se lo ascoltate sulla tela lasciatemi un commento anche solo per dirmi ciao per dirmi grazie, per dirmi mi piace il tuo podcast.

E non mi rimane che dirvi buona serata, buona giornata o buonanotte a seconda di dove siete nel mondo. Ciao ciao!

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Ciao Carlotta. Come sempre è un piacere sentirti e seguirti. Arrivi dritta al punto e anche stamattina mi hai dato spunto per trovare in me qualcosa di nuovo xhe mi regali fette di felicità ( prendermi più cura di me stessa). Anche se le fette di felicità le vivo intensamente quando sono con leie nipotine. Un forte abbraccio a voi Emanuela
Dolcissima, grazie mille!
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È sempre bello entrare e condividere la tua tela dei pensieri. La felicità è consapevolezza. Un abbraccio. Giovanna
Bellissima frase :-)
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Stupendo davvero.....per me dovrei riascoltarlo ogni 20 giorni.
Grazie
Valentina
È stata proprio un'ispirazione 💕 Grazie per averlo ascoltato!
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arrivo con ritardo ma l’ho ascoltato . Piccoli cambiamenti possono renderci felici . Credo che guardare anche ciò che vediamo ogni giorno con altri occhi possa aiutarci
Verissimo, quello che credo che sia fondamentale. La mia riflessione è nata proprio da lì 💕
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Ciao Carlotta, sono Francesca.
Con i miei tre bimbi Violante, Tosca e Dante già "solo" ascoltando i tuoi podcast sono cambiata tantissimo. E sono cambiati tantissimo loro, nei miei confronti. Abbiamo imparato, abbiamo ascoltato, abbiamo sbagliato, e tutto è andato sempre meglio. Presto comprerò il tuo corso perché credo fermamente che tutto ciò che può aiutarci a migliorare é da ricercare e sostenere. E per me la relazione, l'educazione e il sostegno per i miei bimbi è la fetta più grande della torta che ormai è la mia vita.
Questo podcast arriva a fagiolo in un momento di scelte "grandi, impegnative e stravolgenti". Andremo dove ci porterà il cuore. Usciremo dalla nostra zona di comfort. Possiamo farlo ed è giusto per noi, adesso, spingerci un po' oltre... et voila! (come dici tu!)

Un bacio, a presto
Grazie, Francesca, per aver condiviso questa bellissima decisione con noi e non sai come mi renda felice leggere che il podcast ti abbia aiutato.

Ps. Ho avuto un problema tecnico con i commenti, ma sto recuperando 💕
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Questa puntata arriva in un memento particolare della vita della nostra famiglia, in cui ci interroghiamo su cosa sia davvero la felicità e sul modo in cui poterla non tanto trovare, ma vivere... Hai ragione, la felicita è un percorso, è dentro il cammino, paradossalmente anche quando questo si fa duro. La felicità è trovare sé stessi in un pezzo di vita, negli altri, nelle proprie azioni, in un pensiero, in un particolare...
E poi, forse è sopravvalutata. 😉

Ps. Ho avuto un problema tecnico con i commenti, ma sto recuperando 💕
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Ciao Carlotta, sono d'accordo col tuo pensiero, infatti fra poco arriva il camper nella nostra vita, insieme a un gatto.. usciamo dalle paure e dai limiti e realizziamo i nostri desideri!!
Wow! Che meraviglioso cambiamento, faccio il tifo per voi!
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Ciao Carlotta,
Bellissimo spunto di riflessione... A volte pensiamo al muoverci come al fuggire da una situazione di disagio, ed è per questo che poi pensandoci codardi restiamo nello stesso posto, convinti che lì siamo nati e lì dobbiamo affrontare le nostre paure. Ma il movimento ci appartiene come umani, e prima di tutto è il movimento dei nostri pensieri e del nostro punto di vista a determinare quello fisico, non il contrario. Per questo la felicità è da riconoscere e non da inseguire, non è una preda.... e possiamo scoprire quando c'è felicità anche quando lo spostamento è breve, piccolo, ma c'è e ci fa evolvere.
A proposito di botanica e radici, e delle piante che si devono rassegnare a restare dove sono piantate ma non gli uomini, vorrei condividere un brano del libro Origines, di uno scrittore che amo, Amin Maalouf:
"D’autres que moi auraient parlé de « racines »… Ce n’est pas mon vocabulaire. Je n’aime pas le mot « racines », et l’image encore moins. Les racines s’enfouissent dans le sol, se contorsionnent dans la boue, s’épanouissent dans les ténèbres; elles retiennent l’arbre captif dès la naissance, et le nourrissent au prix d’un chantage : « Tu te libères, tu meurs! » Les arbres doivent se résigner, ils ont besoin de leurs racines; les hommes pas. Nous respirons la lumière, nous convoitons le ciel, et quand nous nous enfonçons dans la terre, c’est pour pourrir. La sève du sol natal ne remonte pas par nos pieds vers la tête, nos pieds ne servent qu’à marcher. Pour nous, seules importent les routes. Ce sont elles qui nous convoient – de la pauvreté à la richesse ou à une autre pauvreté, de la servitude à la liberté ou à la mort violente. Elles nous promettent, elles nous portent, nous poussent, puis nous abandonnent. Alors nous crevons, comme nous étions nés, au bord d’une route que nous n’avions pas choisie. À l’opposé des arbres, les routes n’émergent pas du sol au hasard des semences. Comme nous, elles ont une origine. Origine illusoire, puisqu’une route n’a jamais de véritable commencement; avant le premier tournant, là derrière, il y avait déjà un tournant, et encore un autre. Origine insaisissable, puisqu’à chaque croisement se sont rejointes d’autres routes, qui venaient d’autres origines. S’il fallait prendre en compte tous ces confluents, on embrasserait cent fois la terre."
Quel brano mi ha fatto venire la pelle d'oca. Grazie per averlo condiviso con noi!
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Grazie Carlotta!
Mi sembra che al momento la mia felicità sia in stand-by - o per lo meno faccio fatica sentirla, sentirmi. Ma lo so: è un periodo e sono fiduciosa che passerà, certo non prima di essere entrata (per l’ ennesima volta) nella mia caverna oscura ed essermi riscoperta.
Bel modo di finire l’anno: prendere coraggio e commentare uno dei tuoi podcast! Ti ho conosciuta solo questa estate e ti ascolto sempre volentieri 💕💕💕
Danila, che bello trovare il tuo commento! Purtroppo ho avuto un problema tecnico con i commenti qui sul blog e sto recuperando solo ora. Grazie per aver condiviso questo con noi e ti auguro di entrare presto in questa caverna oscura. Ti abbraccio!
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Ciao Carlotta io e il mio ragazzo non siamo genitori, ma ascoltiamo sempre i tuoi podcast ogni volta che abbiamo un viaggio lungo in macchina🥰 ormai è diventata una piccola tradizione
Che bello, grazie! 💕
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grazie
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Ciao, sono cresciuta pensando di dover cercare la felicità, ho viaggiato tanto sperando di trovarla, ma sapevo che era uno scappare da ciò che non mi rendeva felice, poi ho conosciuto mio marito, ed ho capito che la felicità va costruita, va creata e cercata dentro di me... ma che fatica aggiustare e trovare la forza di quei cambiamenti che ti rendono felice dove sei... la tentazione è che sia più semplice cancellare il foglio e ripartire... ma sul foglio i segni della matita rimangono 😊. Grazie
Già, i segni rimangono 💕
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Adoro i tuoi podcast. Sono una neo-mamma e grazie a te, ora so che mamma voglio essere per la mia piccola. Grazie di cuore, Carlotta, per tutto quello che fai,
Sono davvero felice che i miei podcast ti accompagnino in questo viaggio 💕
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Grazie Carlotta 😘
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In ogni tuo podcast trovo qualcosa su cui riflettere, grazie Carlotta. Un abbraccio a tutta la tua bellissima famiglia
Grazie mille a te che mi ascolti 💕
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