Preferiti dei bambini

Le mamme perfette sono imperfette

Carlotta Cerri Fondatrice de La Tela
18 gennaio 2016·12 commenti
Nella foto vedete noi mamme nel 2015 che trasformiamo un angolino di Starbucks in un parco giochi per goderci il nostro caffè. 

Questa mattina, dopo due notti difficili (più del solito), una giornata di ieri molto intensa, fisicamente e mentalmente stancante, Oliver ha deciso di piangere e gridare a squarciagola quando gli ho cambiato il pannolino sporco. Niente poteva calmarlo. Quando è così, normalmente reagisco in uno di questi due modi: mi spengo e lo cambio in silenzio tra le sue grida o continuo a rigurgitare parole gentili, ma sprecate.

Questa mattina, dopo due notti difficili (più del solito), una giornata di ieri molto intensa, fisicamente e mentalmente stancante, un cambio di pannolino interminabile, rumoroso e stressante, mio marito ha deciso di dirmi: «Quando sei stanca, parli con Oliver in maniera non rispettosa. Dovresti essere più paziente, non dovresti prendertela con lui».

Pessimo. Tempismo. Ho perso le staffe anche con lui. Ma quella è un'altra storia.

La verità è che Alex ha ragione. Quando sono stanca, perdo la pazienza, a volte pure le staffe, dico frasi che non apprezzo e parlo in maniera frustrata. Sono umana.

Certo, preferirei essere acqua in ogni momento, ma non funziona così. Stare sola con tuo figlio piccolo tutto il giorno è difficile, tanto che a volte devo fare un respiro profondo prima di prenderlo in braccio o parlargli. E lo faccio spesso: ho fatto più respiri profondi in questi ultimi 10 mesi che in 30 anni di vita. Perché respirare è l’unica maniera che conosco per fare una pausa e scegliere di esprimere la mia frustrazione in maniera diversa. 

Perché sì, sono umana, ma essere umana non significa che non posso imparare a gestire le mie emozioni in maniera più efficace – ci vorrà un po', perché nessuno me lo ha insegnato nella mia infanzia, ma posso imparare. «Basta» fare il lavoro.

Ma perdere le staffe con Alex stamattina mi ha ricordato una cosa importante: mio marito non è qui per vedere che mamma calma sono durante la maggior parte del giorno. Non è qui per vedere il lavoro. Non è qui tutte le volte che Oliver urla perché non lo lascio giocare con la stampante e sta a me insegnargli a gestire quella frustrazione. Non è qui tutte le volte che Oliver piange se mi allontano per un minuto e sta a me aiutarlo a gestire la separazione. Non è qui tutte le volte che metto Oliver a dormire per il suo lungo sonnellino della mattina, mi siedo finalmente a computer per un paio d’ore di lavoro e lui si sveglia. Non è qui tutte le volte che Oliver si rifiuta di mangiare a pranzo e rimango pazientemente seduta con lui anche per un’ora. Non è qui tutte le volte che Oliver si sveglia proprio all’inizio di una lezione e vado da lui con un sorriso, nonostante tutto.

Così quando Alex dice dovresti essere più paziente, quello a cui si riferisce davvero è quel 15% del tempo che lui vede. E capisco perché si senta autorizzato a dirlo: durante il giorno sono io a crescere nostro figlio ed è una enorme responsabilità. Quindi sì, dovrei essere più paziente e se fossi una mamma perfetta, lo sarei in ogni momento.

Ma la mamma perfetta non esiste.

Le mamme perfette come le ho viste io fanno il lavoro per imparare a gestire le proprie emozioni e nel frattempo perdono la pazienza e poi riparano. Dicono cose che non vogliono, e poi dedicano tempo a spiegare perché le hanno dette. Si sentono frustrate e imparano a rimanere sedute in quella frustrazione. Piangono quando non ne possono più, e non hanno paura di farsi vedere vulnerabili dai figli. Fanno del loro meglio, ma sanno anche ammettere di non sapere fare il genitore o di aver sbagliato. Vanno a portare e prendere i figli a scuola ogni volta che devono, ma se vedono un’occasione per evitarselo e stare più tempo con se stesse la colgono al volo. Se non hanno voglia di cucinare scongelano qualcosa e «questo è quello che c’è: se non ti va sei libero di non mangiare». 

Le mamme perfette lasciano giocare i bimbi sul pavimento non proprio pulito di Starbucks per godersi un caffè e una chiacchiera molto necessaria.

Le mamme perfette sono, in realtà, imperfette.

Come sono le mamme perfette per te? Raccontamelo nei commenti.

Scritto da

Carlotta Cerri – Fondatrice de La Tela
Sono la fondatrice de La Tela, creatrice del podcast Educare con calma e dal 2019 viaggio a tempo pieno con la mia famiglia Alex, Oliver ed Emily. Mi ritengo una visionaria pessimista: so come voglio cambiare l’educazione e che genitore ho scelto di essere, ma la maggior parte dei giorni mi sembra di scalare pareti di vetro. Ma forse proprio per questo so come aiutarti quando mi scrivi: perché ci passo anche io per quel disagio e ti dico le verità scomode con gentilezza e senza giudizio.

Parliamone

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Avevo proprio bisogno di leggere questo stamattina... dopo un'ora e mezza di gentilezza e comprensione di fronte a mia figlia di quasi 4 anni che non ne voleva proprio sapere di svegliarsi stamattina per andare a scuola, ho sbottato ed è difficile spiegare come mi sento ora... un mix di emozioni contrastanti che terminano come sempre in un vortice... qual è la verità? Se pur svegliandoti con largo anticipo, prevedendo tempi calmi, mostrando comprensione, tono gentile e accoglienza, i nostri figli ci stanno facendo fare tardi al lavoro... in quale unico modo può finire questa storia? Mi scuserò per aver alzato i toni ma... quale soluzione per la prossima volta? Grazie sempre Carlotta
Ciao Francesca, ti abbraccio forte e ti capisco tanto... quante (innumerevoli) volte mi sono trovata nella situazione che descrivi 💜

Ti rispondo con le parole di Carlotta nel Percorso per educare a lungo termine (sono le stesse che, piano piano, hanno aiutato anche me) – e allo stesso tempo, ricorda che l'evoluzione è un processo: il primo passo è la tua consapevolezza, unita alla voglia di fare il lavoro (entrambe ci sono già, quindi faccio il tifo per te, e vedrai che vedrai fiorire i semini).

Non lasciare che i giudizi della gente, le rappresentazioni di genitori perfetti su IG, i tuoi dialoghi interiori… ti facciano sentire sbagliatǝ, incapace, inadeguatǝ, colpevole. Ripetiti: «Se in questo momento la genitorialità mi sembra difficile, è perché è difficile. Ma io posso fare cose difficili!». – Carlotta

Ti lascio anche alcuni contenuti che in questi momenti di fatica potrebbero aiutarti. Fanno parte dello starter kit gratuito del Percorso che hai a disposizione su La Tela, e puoi trovare tanti altri strumenti pratici nelle varie categorie del Percorso. Tra l'altro ti anticipo anche che molto presto (a marzo) dedicheremo un intero pacchetto editoriale alla comunità di abbonati proprio sul tema della rabbia:

Percorso / Crescita personale
Non puoi evolvere come genitore
Spesso non sono io genitore che reagisco agli eventi, ma è la mia bambina interiore.


Percorso / Mindset
L'obiettivo non è l'obbedienza
L'obiettivo della genitorialità che abbiamo scelto è la fiducia.


Percorso / Mindset
4 copioni per iniziare il percorso
Ecco i tuoi primi copioni: presto capirai perché i copioni sono così importanti nell'educazione che ti trasmetto.
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Quanta verità carlotta in queste righe. Finché un esperienza non si vive in prima persona, da fuori non si può capire. E da fuori intendo anche i papà che ogni mattina all'ora precisa si vestono e vanno a lavorare e si prendono la loro boccata d'aria giornaliera di minimo otto ore. Lo so bene che non vanno a divertirsi ma comunque sono fuori e non hanno i pensieri e le attenzioni rivolte ai bambini che rimangono a casa. Una mamma è presente 24 ore su 24. Lo so che ho scelto di rimanere a casa dal lavoro tutti i sei mesi della facoltativa e rientrare al lavoro a termine di questi , per vari motivi , il primo perché il primo anno di vita il nanetto ha bisogno della mamma e.non di baby sitter o asili nido e perché sono momenti che poi non tornano più. Questo non vuol dire che non sia un lavoro difficile e stancante dove se riesci a ritagliarti venti minuti per te in due settimane è già tanto. O bastano anche solo i minuti per la.doccia che ovviamente non riesco mai a fare quando voglio io e vado avanti a salviette o a lavarmi a pezzi perché appena ti allontani un po' e non ti ha davanti agli occhi o nel raggio di pochi metri ha quella sindrome di abbandono che hai scritto tu. È snervante a volte e anche io lo lascio piangere stando in silenzio con le orecchie ormai che non ne possono più ... e sensi di colpa su sensi di colpa ..... a me di solito mi rimprovera il fatto che sto con il cell in mano anche mentre allatto come adesso al posto magari di accarezzarlo. ( so bene quando devo accarezzarlo non sono così incompetente ) . Il cellulare è il mio PC ormai ... dove con whatsapp ci si scrive tra mamme e si tiene per alcuni secondi la testa concentrata altrove e dove leggo i vari blog come il tuo o i vari articoli tutti tutti ( tutti ) inerenti ai bimbi fatalità . È vero che se mi parla sono così concentrata che non me ne accorgo ma in realtà sto leggendo per il nano o per noi ... leggo esperienze ... mi faccio idee ... leggo articoli interessanti o meno interessanti e Sì mi guardo anche Facebook. E se devo essere sincera non vedo dove sbaglio perché i miei minuti di aria durante la giornata vorrei prendermeli anche io e sono solo questi . Ciao ciao
Bellissimo quello che hai scritto, Cinzia, grazie per averlo condiviso! Scommetto che qualunque mamma, in un momento o nell'altro, si può ritrovare in ognuna delle righe che hai scritto. Insomma, ben venga la possibilità di poter condividere su blog, forum, whatsapp e sfogarci e trovare esperienze simili alle nostre per renderci conto che in fin dei conti, siamo tutte nella stessa barca e stiamo andando tutte alla grande! 💪🏻
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Ciao carlotta!
Curiosita'....
Vedo dalla foto che li' lasciate tranquillamente i vostri bimbi x terra nei luoghi pubblici... E' cosi?
Grazie!
Ciao e grazie per il tuo commento! In genere cerchiamo di andare sempre in posti dove ci lasciano lasciare i bimbi liberi di giocare per terra. Questa foto è stata fatta a Starbucks, dove andiamo ogni giovedì dopo la lezione di nuoto! Mettiamo tutte le sedie e i passeggini a delimitare l'area e i bimbi in mezzo a giocare per terra… super rilassante!
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Ohhhhhh..sottoscrivo alla grande!
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